Toxoplasmosi

Descrizione 

È  causata da un parassita in grado di infettare tutti gli animali  a sangue caldo, tra cui l'uomo.
 
Il ciclo biologico del parassita prevede l’evoluzione attraverso diversi stadi di sviluppo: la malattia si sviluppa in modo differente a seconda della specie colpita:

  • Il gatto è l’unico animale in cui il parassita compie il ciclo biologico completo;
    • viene ingerito con il cibo (carni contaminate delle prede o vegetali contaminati da feci infette di gatto),
    • si sviluppa attraverso tutti gli stadi evolutivi compiendo il suo ciclo completo all'interno dell'intestino dove forma oocisti che sono escrete all'esterno con le feci per un periodo di 1-2 settimane. Tali oocisti sono molto resistenti nell'ambiente sopravvivendo diversi mesi; resistono ai disinfettanti, al congelamento ed all'essicazione, mentre la cottura a 70° per 10 minuti le distrugge.
    • può persistere in forma latente nei muscoli
    • viene  eliminato con le feci;
  • tutti gli altri animali, compreso l’uomo, fungono da ospiti intermedi in quanto il parassita non compie il ciclo completo, quindi:
    •  viene ingerito con il cibo (carni crude o poco cotte contenenti cisti o vegetali contaminati da feci infette di gatto)
    • migra negli organi bersaglio dove si moltiplica causando l’infezione
    • può persistere in forma latente nei muscoli
    • non completa il ciclo biologico in quanto non è eliminato con le feci.
 

Le modalità di contagio sono:


1. ingestione del parassita attraverso feci di gatto infette nel periodo in cui elimina il parassita (1-2 settimane)

  • acqua contaminata da feci di gatto infette
  • cibo contaminato da feci di gatto infette, in particolare le verdure dell'orto dove i gatti possono andare a defecare
  • durante la manipolazione di feci di gatto
  • durante il giardinaggio se la zona è contaminata

2. ingestione del parassita presente nella carne cruda o poco cotta (nella carne il parassita è presente in piccole cisti nei muscoli; anche il pesce può essere contaminato nei casi in cui ingerisca feci di gatto infette, quindi pesci pescati vicino alle fognature)

3. nel latte crudo di animali infetti (la pastorizzazione inattiva il parassita)

4. infezione per via congenita, cioè passaggio del parassita dalla madre al feto attraverso la placenta.

 

Aspetti clinici

Nel gatto la toxoplasmosi spesso passa inosservata, in quanto nel soggetto sano solitamente si manifesta con una passeggera forma di diarrea; forme più gravi, con interessamento oculare, nervoso, epatico o dell’apparato respiratorio, generalmente si riscontrano nei gattini che hanno contratto l’infezione congenita, oppure in soggetti debilitati a causa di altre patologie (FIV, FeLV, ecc.). Superata l’infezione si sviluppa una immunità che protegge il gatto da  successivi contatti con il parassita.
 
Nel cane l’infezione si può manifestare con sintomi respiratori, neuro-muscolari, oculari e gastroenterici. Come per il gatto le forme più gravi colpiscono i cuccioli infettati per via congenita, oppure soggetti affetti da altre malattie (cimurro, ecc). Il cane non può trasmettere la malattia.

Nell’uomo

  • nelle persone sane solitamente la toxoplasmosi decorre in forma asintomatica; nel 10-20% dei casi con sintomatologia lieve, caratterizzata ingrossamento dei linfonodi e sintomi di tipo influenzale che possono durare mesi. Superata l’infezione si sviluppa una immunità che protegge la persona da successivi contatti con il parassita.
  • le persone immunodepresse possono sviluppare malattie del sistema nervoso, corioretiniti, polmoniti; le persone affette da AIDS encefaliti con riattivazione di infezioni croniche; i pazienti trattati con immunosoppressivi possono sviluppare infezioni nuove o riattivazione di infezioni latenti. Sono a rischio anche persone anziane e bambini piccoli.
  • le donne in gravidanza che contraggono per la prima volta l’infezione possono trasmettere l'infezione al feto dando aborti, parti prematuri, mortalità neonatale;
  • nel feto l'infezione congenita, contratta attraverso la placenta deriva da un'infezione della madre durante la gravidanza o appena prima (l'infezione contratta almeno 6 mesi prima dell'inizio della gravidanza rende improbabile la trasmissione al feto). La gravità e l'incidenza dipendono dal momento della gravidanza: la possibilità di infezione fetale aumenta con il progredire della gestazione in cui si è infettata la madre: 17% nel primo trimestre, 45% nel secondo trimestre, 65% nel terzo trimestre; la possibilità che l'infezione fetale dia luogo a manifestazioni gravi è, al contrario, più elevata nelle infezioni precoci che in quelle tardive; le conseguenze possono essere:
    • aborto
    • deformazioni craniche (idrocefalo, più raramente microcefalia o anencefalia)
    • sequele tardive (tra cui ipoacusia, deficit intellettivi, lesioni della retina che possono manifestarsi immediatamente alla nascita o più tardivamente, anche in età scolare)
    • condizioni cliniche lievi e transitorie
    • forme subcliniche senza alcuna sintomatologia
    • in ogni caso è importante ricordare che il toxoplasma è un protozoo, quindi è sensibile alla terapia antibiotica. La diagnosi deve essere rapida e la terapia instaurata precocemente. I bambini asintomatici ma con un'evidenza sierologica di infezione contratta in gravidanza vanno controllati anche dopo il primo anno di vita.

 

Consigli per le persone a rischio, in particolare le donne in gravidanza

Spesso viene consigliato (se non addirittura ordinato) alle future mamme di allontanare da casa il gatto e a volte anche il cane per evitare di contrarre la malattia. Queste indicazioni non sono assolutamente esatte e creano un inutile panico nelle famiglie dove vive un animale.
 
A questo riguardo le informazioni importanti da sapere sono:

  1. è impossibile contrarre l’infezione dal cane (a meno di mangiarlo crudo!!!)
  2. è raro contrarre l’infezione dal gatto in quanto devono sussistere alcune condizioni:
    •  il gatto deve essere infetto, e deve essere  nella fase in cui elimina il parassita con le feci, fase che dura circa 15 giorni;
    •  il parassita contenuto nelle feci appena emesse non è infettante, ma impiega 2-5 giorni per diventarlo, per cui solo dopo questo periodo di tempo le feci del gatto rappresentano una fonte di infezione
    •  è necessario ingerire le feci infette, con le normali precauzioni igieniche si esclude comunque il rischio d'infezione
    •  è buona norma utilizzare i guanti o lavarsi bene le mani dopo aver pulito la lettiera del gatto o aver fatto giardinaggio, in quanto la terra può contenere feci di gatto infette
  3. è molto frequente contrarre l’infezione mangiando la carne cruda o poco cotta di animali infetti (bistecca al sangue, salumi, insaccati, ecc.) o la verdura dell’orto contaminata dalle feci infette del gatto
  • è necessario quindi mangiare la carne e i vegetali solo dopo cottura completa; la frutta e verdura crude possono essere consumate dopo accurata disinfezione con Amuchina; tali accortezze non sono necessarie per la verdura che viene sbucciata e per la frutta colta in alto (i gatti non fanno la cacca sugli alberi!).
  1. per le persone più scrupolose durante la gravidanza è possibile escludere ogni rischio di contagio attraverso il gatto seguendo queste precauzioni:
  • accertarsi se il gatto è positivo o negativo facendo eseguire un esame del sangue dal veterinario.
  • se il gatto risulta positivo significa che ha già avuto la malattia e, avendo sviluppato l'immunità non ci sono rischi che possa eliminarla
  • se il gatto risulta negativo dovrà seguire la stessa dieta preventiva prescritta in precedenza, evitando verdure e carni crude; inoltre dovrà evitare di uscire in modo che non si possa infettare nell'ambiente esterno mangiando piccole prede, erba o acqua infette.

 

Ultimo aggiornamento: 28/10/10