Malattie trasmesse da zecche

Descrizione 

Le zecche sono artropodi, e rappresentano il vettore per varie malattie provocate da batteri, virus, protozoi e da neuro tossine.
In Italia sono presenti zecche appartenenti alla famiglia delle Ixodidae ( o zecche dure, cosi nominate perché dotate di un caratteristico scudo dorsale chitinoso, parassiti di vari mammiferi) e zecche appartenenti alla famiglia delle Argasidae ( o zecche molli, ovvero prive dello scudo chitinoso dorsale, parassiti di uccelli domestici e selvatici ).
Le zecche, non sono strettamente specifiche, cioè non hanno una predilezione selettiva per un preciso animale, per cui in assenza dell’ospite preferito possono infestare il primo animale di passaggio. L’uomo rappresenta solitamente un ospite occasionale.
Le zecche necessitano di pasti di sangue per completare il loro sviluppo, ma possono rimanere a digiuno assoluto per lunghi periodi di tempo; la loro attività è massima nel periodo che va da maggio ad ottobre. Il pasto di sangue, durante il quale la zecca rimane attaccata all’ospite, si compie nell’arco di ore per le zecche molli, di giorni o settimane per le dure. La possibilità di trasmissione di agenti patogeni è direttamente proporzionale alla durata della permanenza della zecca sull’ ospite.
Le zecche della famiglia degli Ixodidae sono in grado di trasmettere all’uomo diverse patologie quali: la borreliosi –malattia di Lyme, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q,
l’ehrlichiosi e la menigoencefalite da zecche.
Le zecche della famglia delle Argasidae sono vettori di patologie meno rilevanti da un punto di vista epidemiologico: febbri ricorrenti da zecche e febbre Q.
 

Misure di prevenzione

La prevenzione è basata essenzialmente su misure di profilassi ambientale e comportamentale.
È necessario ispezionare frequentemente il mantello dei nostri animali, rimuovere correttamente le eventuali zecche, procedere ad una accurata pulizia dei ricoveri e dei luoghi dove si detengono gli animali . E’ raccomandabile anche un corretto uso degli specifici antiparassitari.
Non meno importante è la protezione personale con adeguati indumenti quando ci si inoltra in ambienti a rischio quali boschi o zone dove l’erba è alta. E’ buona norma l’uso di pantaloni stretti alle caviglie e di scarponcini alti, l’uso di eventuali repellenti ed evitare le soste tra la vegetazione alta.
E’ raccomandabile anche la pulizia e la manutenzione delle aree verdi ( rimozione delle foglie secche degli arbusti e riassetto del terreno).
E’ importante rimuovere correttamente la zecca entro le 36-48 ore per diminuire di molto le probabilità di un eventuale contagio. Per far ciò è necessario afferrare la zecca con una pinzetta, possibilmente a punte ricurve, il più vicino possibile alla pelle, imprimendo una leggera rotazione prima di tirarla. Prima dell’estrazione non bisogna applicare nessuna sostanza, per evitare nella zecca il riflesso del rigurgito, aumentando così il rischio d’ infezione.
 

Ultimo aggiornamento: 28/10/10