2 - I piani di comparto: una realtà della Regione Piemonte - Vittorio Demicheli, Direttore Generale Assessorato Tutela della Salute e Sanità Regione Piemonte

L’approvazione del PSSR 2007-2010 rappresenta un momento importante,non solo formale, che consentirà di poter disporre di uno strumento di programmazione e indirizzo per dare finalmente operatività concreta ai principi ispiratori del documento.
 
La prevenzione, e in particolare le attività dei servizi di prevenzione hanno avuto una declinazione e un rilievo particolare a cui occorre però far seguire prove concrete di attuazione di interventi di sanità pubblica caratterizzati sia da evidenze di efficacia sia da un significativo aumento dell’efficienza operativa .
Entrando nel merito specifico della giornata occorre sottolineare che la metodologia delle indagini di comparto è un modello di intervento nato negli anni ’90 per ottimizzare le indagini di prevenzione sistematiche negli ambienti di lavoro.
 
Per ottimizzare quanto veniva riscontrato in un’indagine in un’azienda, si campionava un significativo gruppo di imprese simili e, studiatolo approfonditamente, se ne esportavano le conclusioni e le indicazioni alle altre ditte consimili, il comparto appunto, onde rendere uniformi le indicazioni di livello di qualità ambientale in un determinato territorio.
 
La Direzione Regionale Sanità Pubblica della Regione Piemonte ha intrapreso da molto tempo azioni basate su tali strategie, chiamati anche piani mirati di sorveglianza , come uno degli strumenti delle politiche di prevenzione attuabili sul territorio regionale dai Dipartimenti delle ASL.
 
Le attività ordinarie di vigilanza spaziano nei diversi settori, dal controllo degli alimenti, alle attività in campo veterinario, al contrasto ai rischi occupazionali, al contenimento dei fenomeni di inquinamento ambientale, di concerto con l’ARPA che ha già in Piemonte dieci anni di storia.
Gli operatori della prevenzione tuttavia sono ben consapevoli dei limiti di efficacia di politiche di prevenzione qualora non si pongano l’obiettivo di coinvolgere in modo organizzato tutti i soggetti, in primo luogo imprese, lavoratori e cittadini.
E’ evidente il fenomeno della diffidenza e talvolta dell’ostilità di ogni comunità coinvolta dalla realizzazione di opere , situazione spesso accentuata dalle carenze nella partecipazione ai criteri di scelta dei siti, a difetti di comunicazione , ad interventi tardivi dei soggetti pubblici che svolgono funzioni di prevenzione, troppo spesso costretti a intervenire per mitigare l’impatto di scelte errate o a entrare in scena senza poter incidere in alcun modo sugli eventi e sul contenimento dei rischi.
Nel campo della sicurezza del lavoro è noto che la priorità di questi anni è stata orientata alla riduzione del fenomeno degli infortuni sul lavoro, con un recente e importante richiamo delle più alte istituzioni nazionali per il contenimento di queste tragedie quotidiane e sappiamo anche che le politiche di contrasto degli enti ottengono risultati non ancora soddisfacenti e che pertanto gli sforzi saranno aumentati.
 
Tuttavia crediamo altrettanto fortemente che sia opportuno adoperarsi con forza affinchè la priorità di attenzione al tema degli infortuni sul lavoro non comprima ulteriormente gli spazi e la progettualità del sistema pubblico di prevenzione sul tema della prevenzione degli altri rischi occupazionali, come l’esposizione ad agenti chimici e cancerogeni, tema della giornata odierna.
 
Oggi siamo lieti di presentare il risultato di un piano di prevenzione che ha coinvolto un settore ancora importante per il nostro paese, che vede impiegati migliaia di lavoratori in grandi stabilimenti industriali ed in una miriade di piccole imprese diffuse sul territorio in diverse province del Piemonte.
Siamo pronti ad ascoltare le vostre osservazioni e le vostre critiche, ma siamo anche certi che in questi tre anni di attività abbiate potuto apprezzare l’impegno dei nostri operatori a svolgere il proprio compito, sempre teso a privilegiare il dialogo, nel rispetto dei diversi ruoli, ma sicuramente condividendo il comune obiettivo di miglioramento delle condizioni di salubrità dei luoghi di lavoro.
 
Vittorio Demicheli

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Ultimo aggiornamento: 21/12/11