--- MEDICINA DELLA COMPLESSITA' E RELATIVI PERCORSI DI PRESA IN CARICO

Programma delle azioni e delle attività 2012

Indicare le attività che si intende porre in essere nell’ambito delle seguenti linee di intervento (tra parentesi sono indicati i numeri identificativi dei progetti regionali di cui al Piano operativo del PRP riconducibili a tali linee di intervento):

  • medicina della complessità e relativi percorsi di presa in carico (4.1.1, 4.1.2, 4.1.3)
 
Linea di intervento:  
Programmazione attività locali 2012 In relazione alla macroarea 4.1 Medicina della complessità e relativi percorsi di presa in carico, con particolare riferimento al punto 4.1.1., ed in considerazione di quanto previsto con la DGR 26-3627 del 28/3/2012 relativamente alle linee di indirizzo per la sperimentazione dei Centri di Assistenza Primaria (CAP), l’azione programmatoria aziendale è orientata a progettarne la sperimentazione.
 
Situazione esistente
 
La realtà dell’ASL AL nei confronti delle forme associative, per quanto riguarda i Medici di Medicina Generale, è riassunta nella seguente tabella:
 
    Popolazione di riferimento 405.404    
  Medici aderenti Popolazione assistita Incidenza % su pop. assistita % regione Differenza
Collaboratore di studio 124 166.326 41,03% 41,38% -0,35%
Collaboratore infermiere 61 80.982 19,98% 15,13% 4,85%
           
Gruppo 125 162.007 39,96% 32,00% 7,96%
rete 119 144.171 35,56% 28,28% 7,28%
associazione 62 70.356 17,35% 24,02% -6,67%
 
 
Confrontando i dati relativa all’ultima rilevazione al 31.12.2011 delle forme associative, al fine del riconoscimento delle indennità economiche previste dall’AIR vigente, con i dati aziendali, si evince che, rispetto alla media regionale, nell’ASL AL il confronto tra la componente aziendale e le rappresentanze mediche ha visto maggiormente svilupparsi, nel corso degli anni, l’attenzione a favorire il “mettersi insieme” da parte dei Medici di Medicina Generale, privilegiando le forme associative che costituiscono legami forti (stessa sede, nel caso del gruppo, o collegamento reciproco degli studi medici con sistemi informatici nel caso della rete) tra i medici e punti di riferimento univoci per gli assistiti. Minore della media regionale è, invece, il ricorso alla medicina in associazione. Complessivamente, la tabella evidenzia che circa il 93% della popolazione assistita dai Medici di Medicina Generale fa riferimento a studi medici non isolati.
 
L’esistenza di questo contesto, insieme ad altri elementi, rappresenta un presupposto indispensabile per proseguire su una azione di integrazione tra ospedale e territorio.
In ogni Distretto dell’ASL AL è attiva una centrale di cure domiciliari e di continuità assistenziale con apertura indicativa dalle ore 8 alle 16 su cinque giorni la settimana.
La progettualità aziendale - Attività 2012.
 
Uno specifico gruppo di lavoro costituito a livello distrettuale ha elaborato la bozza di progetto di sperimentazione dei Centri di Assistenza Primaria (CAP), attualmente in discussione in azienda, che prevede in progress la realizzazione di un Centro di Assistenza Primaria h12 aziendale con sede presso il Distretto di Alessandria.
Il centro, nella previsione, ha i seguenti punti qualificanti:
  • centrale operativa unica aziendale per le richieste provenienti dai presidi ospedalieri per continuità assistenziale;
  • centrale operativa distrettuale per le richieste provenienti dai medici di medicina generale per cure domiciliari;
  • studio medico per le cure primarie con apertura h12 e compresenza di due medici di medicina generale e personale infermieristico distrettuale;
  • continuità di cura notturna e festiva attraverso i medici di continuità assistenziale (guardia medica) che potrebbero operare afferendo ad un unico centro;
  • in considerazione della presenza sul territorio di Alessandria dell’Ospedale infantile, collaborazione con Pediatri di Libera scelta per CAP pediatrico con le stesse caratteristiche di orientamento e presa in cura.
 
Analoga la previsione di intervento sul Presidio novese, con l’ipotesi allo studio di realizzare un reparto di continuità assistenziale con 15 posti letto, dotato di 7-8 camere di degenza, con ambulatorio gestito dai medici di medicina generale, e con personale di assistenza (8 oss, 3 infermieri) ed amministrativo (2 coadiutori) dedicato.
La gestione dei posti letto viene ipotizzata a carico della centrale operativa di continuità assistenziale aziendale.
 
Altri presupposti individuati dagli estensori del progetto per la sua realizzazione restano la creazione di infrastrutture di ICT per favorire l’acceso dei cittadini ai servizi, la circolazione delle informazioni, la riduzione degli spostamenti.
 
La riduzione di DRG inappropriati e di passaggi in DEA/PS come codici bianchi, insieme ad un minore ricorso a posti letto in convenzione nelle strutture residenziali costituiscono le ulteriori ipotesi di risparmio gestionale nel progetto in esame.
 
Tra i cambiamenti organizzativi emergenti dal progetto gli elementi caratterizzanti individuati sono la “sperimentalità”, la “valorizzazione del ruolo assegnato alle figure sanitarie operanti” e la “gradualità nell’attivazione dei processi”.
 

Altre attività di iniziativa locale

Programmazione attività locali 2012 Attività 2012.
 
- Al fine di prevenire le complicanze e la disabilità per patologie cronico-degenerative, sono oggetto di continua verifica, aggiornamento e approfondimento gli indicatori epidemiologici (demografici, sanitari, socio-sanitari, sociali), aventi valenza locale,  riferiti alle variabili:
- età (tassi e trends di invecchiamento, senilità, dipendenza)
- disabilità (tassi e trands di assistenza e ricoveri),
- malattia (tassi e trends di patologie cronico-degenerative),
- mortalità (tassi e trends distribuiti per grandi gruppi di cause e per cause specifiche di morte).
Infatti, l’evidenza di disabilità e/o di malattie di tipo cronico-degenerativo induce spesso esiti di aggravamento o complicanze che, precedentemente, portavano frequentemente i soggetti colpiti al decesso.
L’utilizzo dei suddetti indicatori contribuisce a delineare la fotografia, demografica e sanitaria, delle popolazioni residenti nei territoriali locali, monitorando e sorvegliando, in tal modo, lo “stato di salute” delle popolazioni stesse, con particolare riferimento alla fascia d’età più anziana e ai gruppi di popolazione fragili o più deboli.
Anche con tale fine, per quanto sopra, nel corso del 2012 saranno prodotti da parte della Struttura Coordinamento e Supporto PePS  i reports di aggiornamento specifico inerenti i “Profili di Salute” della ASL AL e di ciascuno dei suoi 7 Distretti Sanitari (Alessandria, Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Tortona e Valenza), sulla base dell’analisi delle evidenze epidemiologiche che includono anche gli indicatori sopra descritti, riferibili alle realtà territoriali locali (provincia di Alessandria, ASL AL, Distretti Sanitari, Comuni).
 
- Le aree inerenti le fasce d’età più avanzate e le patologie cronico-degenerative, con particolare riguardo alle persone anziane, sono trattate nei capitoli specifici nell’ambito delle Sorveglianze “Passi” e “Passi d’Argento” prodotte a livello locale dal SISP. 
 

Ultimo aggiornamento: 13/09/12