13-21 maggio 2023 - Settimana nazionale della Celiachia

La malattia celiaca consiste in un’intolleranza cronica verso la frazione proteica del glutine, la gliadina contenuta nel frumento,  ed altre prolamine contenute nell’orzo, nell’avena e nella segale, ed é caratterizzata da una risposta autoimmune contro la transglutaminasi tissutale che si verifica in persone predisposte geneticamente ed esposte al glutine.

Alcuni componenti della gliadina non vengono digeriti risultando tossici;  ciò provoca un’infiammazione della mucosa intestinale e la produzione di citochine infiammatorie che attivano una serie di meccanismi apoptosici (autodistruttivi) delle cellule epiteliali intestinali, determinando come risultato l’atrofia dei villi e l’infiltrazione intraepiteliale linfocitaria, le quali  si traducono nel quadro sintomatologico classico della malattia, che si manifesta con sintomi da malassorbimento moderati o gravi, diarrea, ritardo della crescita e perdita di peso.
Sintomi extraintestinali possono invece essere l’anemia, la dermatite herpetiforme, l’osteoporosi,il distiroidismo, l’infertilità,  nonché vari deficit vitaminici.

La diagnosi é basata sulla ricerca di markers ematici, in particolare i livelli degli anticorpi antiendomisio, antigliadina ed antitransglutaminasi, i quali, se positivi, rendono necessaria l’esecuzione di una biopsia duodenale eseguita mediante gastroscopia, finalizzata alla conferma dell’atrofia dei villi intestinali e del grado di infiltrazione linfocitaria intraepiteliale.
I markers genetici degli aplotipi HLA DQ2-DQ8 non hanno puro valore diagnostico, in quanto definiscono la predisposizione e non la malattia.

Nei paesi occidentali l’incidenza della malattia varia dallo 0.5 al 3% della popolazione.

Trattandosi di una forma di intolleranza la forma principale di trattamento consiste sostanzialmente nella dieta priva di glutine (comprensiva di cibi, farmaci e cosmetici). Sono quindi proibiti il frumento, l’orzo, la segale, l’avena, e le fonti nascoste di glutine come la salsa di soia, la birra etc.
L’alimentazione ideale dovrebbe essere basata sul riso, ma sono ammessi anche il mais, il miglio, la quinoa, la manioca ed il grano saraceno.
E’ importante controllare la contaminazione, ed acquistare alimenti contrassegnati dal marchio europeo, in quanto anche piccole quantità di glutine possono scatenare le reazioni infiammatorie.

E’ consigliabile trattare anche i deficit vitaminici e di minerali che sono provocati dal malassrobimento cronico, mediante un adeguato apporto nutrizionale ed eventualmente un supporto farmacologico in caso di deficit importanti.

E’ da sottolineare comunque che non si tratta di un’allergia ma di un’intolleranza, e quindi non sussiste un rischio di reazioni di tipo anafilattico acuto.

Presso la nostra ASL è possibile accedere agli ambulatori di Gastroenterologia mediante prenotazione dal CUP, ed avere così supporto specialistico sia nelle fasi iniziali del percorso diagnostico che nelle fasi successive del mantenimento e dei controlli.
I Gastroenterologi attualmente in forza presso l’ASL AL sono tutti esperti nella gestione dei pazienti celiaci.


Per maggiori informazioni: 
Gastroenterologia - Endoscopia Digestiva 
ASL AL Ospedale Santo Spirito - Casale Monferrato

www.aslal.it/gastroenterologia


Ultimo aggiornamento: 10/04/24