Considerazioni conclusive

Il presente monitoraggio eseguito presso alcuni impianti a biogas localizzati nel territorio della Provincia di Alessandria ha consentito di acquisire informazioni utili sulle caratteristiche analitiche e microbiologiche dei digestati prodotti, ottenendo di fatto un quadro generale sull’effettiva incidenza igienico-sanitaria dovuta alla presenza di determinati patogeni selezionati per l’indagine. Si è trattato di un monitoraggio conoscitivo atto a spostare quell’attenzione che fino ad oggi si è maggiormente focalizzata sulle caratteristiche agronomicheper la verifica dell’idoneità allo spandimento.

In relazione alla valutazione dei risultati microbiologici, analizzando le caratteristiche dei 18 impianti, si può osservare che si differenziano in particolare per la fase di trattamento termico (termofilo-mesofilo);questo potrebbe essere importante ai fini dell’abbattimento della carica microbica e dei patogeni, per cui laddove sia prevista una fase termofila, dovrebbe risultare minore il rischio sanitario legato alla presenza di microrganismi indesiderati da un punto di vista igienico-sanitario.

In riferimento alla sicurezza nei confronti dell’uomo, è significativamente importante il basso contenuto di microrganismi indicatori di situazioni di rischio per la salute pubblica e comunque simili a quelli di altre biomasse liberamente utilizzabili e commercializzabili, come ad esempio il prodotto finale del processo di compostaggio di matrici organiche e vegetali (compost).

La corretta e competente valorizzazione agronomica del digestato, nasce da una volontà sempre più sentita di protezione e salvaguardia dell’ambiente naturale. Tale osservazione è particolarmente importante in quanto, in passato, si è sempre e solo considerata l’opportunità di utilizzo del digestato in agricoltura come una causa di disturbo dell’ambiente, frutto della mancanza di informazioni corrette e dati scientifici che potessero dimostrane l’effettivo valore positivo. Al contrario, l’utilizzo del digestato in agricoltura, più che un’opportunità di utilizzo di un fertilizzante ”naturale” offre la possibilità di una forte riduzione degli impatti prodotti dall’attività agricola.


 

Ultimo aggiornamento: 15/03/16