In fondo alla rete: navigare senza rimanere impigliati
Progetto sulle nuove tecnologie mediatiche

Premessa

Le nuove tecnologie mediatiche, oltre ad essere occasioni di cambiamento sociale e di trasformazione culturale, rappresentano nuove modalità di relazioni con sé, con l’altro da sé e con il mondo esterno. Nello specifico Internet ha contribuito e contribuisce a determinare nuovi modelli di comunicazione e di informazione in quanto è una infrastruttura particolarmente complessa e versatile capace di ampliarsi in diverse direzioni e dotata di molteplici funzionalità.
In Italia, secondo un’indagine dell’Eurispes e Telefono Azzurro (2005/2006), un milione e mezzo di bambini delle elementari possiede e utilizza il computer trecentocinquantamila navigano in internet. Un’indagine svolta dalla Società Italiana di Pediatria (2007) ha rivelato che quasi il 53% dei bambini che navigano in internet, lo fa fuori dalla supervisione degli adulti. Inoltre il 52% frequenta abitualmente le chatline, il 33% chatta non solo con i coetanei e il 66% vorrebbe incontrare le persone con cui chatta.
L’ultimo rapporto Eurispes (2011) ci aggiorna che il 93% dei ragazzi  naviga su internet, il 52,6% guarda meno la televisione,il 32,5% parla meno al telefono,il 36,4% va meno al cinema,il 46,1% legge meno, il 21% sta meno all’aria aperta,il 14,3% parla meno con i genitori e il 9,8% vede meno i suoi amici.
In questa ottica si è pensato di strutturare un percorso rivolto agli studenti che potesse approfondire le valenze e i significati legati all’esperienza della navigazione in rete. Il progetto è in collaborazione con la Polizia Postale ed è articolato in tre incontri di due ore a cura degli operatori del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze Ser.T. di Alessandria ed uno ad opera della Polizia Postale.
 
 

Obiettivi

  • Esplorare e confrontare nel gruppo classe le modalità, i significati e le rappresentazioni  della comunicazione digitale;
  • Incrementare il livello di consapevolezza sui rischi e le opportunità della comunicazione digitale;
  • Costruire occasioni di riflessione e confronto sugli aspetti legali/illegali dell’uso di internet
 

Destinatari

Studenti della classe terza individuata dall’Istituto come classe pilota

 

Metodologia proposta

La metodologia adottata dagli operatori del Dipartimento di Patologia delle Dipendenze prevede l’utilizzo di audiovisivi, gruppi di lavoro, tecniche di animazione mirate quali il brainstorming, role-playing.
 
 

Fasi e tempi del progetto

 
  • Ottobre/Novembre 2012: stesura del progetto e preparazione dei materiali/strumenti da utilizzare negli incontri; incontro con un operatore della Polizia Postale per delineare la modalità di intervento condiviso;
 
  • Febbraio 2013: realizzazione degli interventi nella classe individuata. Gli incontri della durata di due ore caduno saranno gestiti da operatori ASL in collaborazione con un operatore della Polizia Postale.
 
 
Gli incontri si articoleranno come segue:
 
  • 1° incontro: presentazione del progetto, brainstorming sulla parola “connessioni” e discussione guidata sui contenuti emersi, visione di audiovisivi in tema e confronto sulle associazione emerse dalla visione;
  • 2° incontro: esercitazione in piccoli gruppi che avranno il mandato di delineare un profilo su un social network (face book);
  • 3° incontro: aspetti legali/illegali della navigazione in rete a cura del Progetto “Non perdere la bussola” della Polizia Postale;
  • 4°incontro: restituzione del percorso e valutazione dello stesso attraverso la somministrazione di un questionario curato dal Coordinamento  e Supporto PePS – Profili e Piani di Salute dell’ASL AL
 
 
Al termine degli incontri, ci sarà un momento di confronto e condivisione del progetto con gli insegnanti referenti ed una restituzione dei dati emersi dal questionario.
 
 
Referente progetto per Dipartimento di Patologia delle Dipendenze Ser.T. Alessandria: dr.ssa Maria Luisa Cormaio (mcormaio@aslal.it) 0131/306317 0131/306337

Ultimo aggiornamento: 22/12/16