Struttura Operativa Coordinamento e Supporto Peps - Profili e Piani di Salute

PROFILI E PIANI DI SALUTE:

STRUMENTI INNOVATIVI PER PROGETTARE IL WELFARE

Dall’O.M.S. alla Regione Piemonte le indicazioni operative per una nuova governance della sanità pubblica

Il Piano Socio Sanitario 2007-2010 della Regione Piemonte recita (all’interno del capitolo dedicato alla “Promozione della salute e prevenzione”) che, per dare concretezza ad una politica efficace di promozione della salute, è necessario ispirarsi ai principi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) proposti nei documenti "Salute 21", "Città Sane" e "Agenda 21".

In particolare con l’obiettivo 14 ("Responsabilità multisettoriale per la salute") contenuto in "Salute 21", l’O.M.S. auspica che tutti i settori della società entro il 2020 riconoscano ed accettino le loro responsabilità nel campo della salute: i dirigenti di tutti i settori dovrebbero prendere in considerazione i benefici provenienti da un investimento sulla salute nel loro ambito specifico ed orientare politiche ed azioni in tal senso.

Nel Progetto “Città Sane” e nel Progetto "Agenda 21" l’O.M.S. focalizza in modo significativo il ruolo dell’Ente Locale: l’orientamento generale per la programmazione degli interventi di promozione della salute é infatti quello di valorizzare il ruolo preminente degli Enti locali, garantendo la partecipazione attiva della comunità ai processi decisionali e riservando ai servizi sanitari le funzioni di proposta, supporto e consulenza tecnica.

In questo quadro strategico si definisce pertanto, con sempre maggiore chiarezza, il peso crescente delle politiche amministrative, prima ancora di quelle sanitarie, ai fini dell’impatto sulla salute della comunità. Il primo passo di un simile approccio globale e intersettoriale ai problemi della salute, fondato su un modello partecipativo e inclusivo, consiste nella stesura condivisa di un “profilo di salute”.

La legge regionale n.18 del 6 agosto 2007 recante “Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del servizio sanitario regionale”, all’articolo 14, riconosce i “Profili e Piani di Salute” (PePS) come strumento con cui la comunità locale, a livello distrettuale, definisce il proprio profilo di salute, individua gli obiettivi di salute e produce linee di indirizzo volte ad orientare le politiche del territorio.

È compito del PePS:

a) definire gli obiettivi prioritari di salute e benessere;

b) identificare tutti i soggetti coinvolti, i rispettivi ruoli e i contributi specifici;

c) attivare gli strumenti di valutazione del  raggiungimento degli obiettivi.

 

La stessa normativa regionale, inoltre, stabilisce che:

  •  i PePS sono predisposti a livello locale, attraverso l’iniziativa e l’assunzione di responsabilità da parte degli Enti Locali (Comitati dei Sindaci);

  •  le ASL e le Aziende Ospedaliere forniscono l’assistenza necessaria, assicurano la partecipazione al processo di elaborazione e approvazione dei PePS e garantiscono la disponibilità di tutte le informazioni epidemiologiche relative alla popolazione del Distretto;

  • il PePS orienta la programmazione e tiene conto degli atti fondamentali di indirizzo regionali, provinciali e comunali, compresi i Piani di Zona e assicura il raccordo con altri Enti Pubblici interessati, con le strutture di assistenza, le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale, la cooperazione sociale e il terzo settore.

  • il PePS ha la durata del Piano Socio Sanitario Regionale e si attua attraverso programmi operativi annuali che ne possono anche costituire aggiornamento.

Il “Profilo di Salute” di una popolazione, nello specifico, è lo strumento che consente di indagare diverse aree tematiche con importanti ripercussioni sulla salute, sul benessere e sulla qualità di vita delle persone, quali gli aspetti demografici, ambientali, sociali ed economici, gli stili di vita, i trasporti, l’istruzione, il lavoro, il welfare, le cause di malattia e di mortalità, nonché la percezione soggettiva che i cittadini hanno del loro stato di salute e di ciò che può influenzarlo, verificata sulla base delle evidenze documentali.

Nel profilo di salute vengono a confluire:

- “la parola del professionista”, attraverso l’analisi di tutte quelle informazioni desumibili dai dati correnti, dalle esperienze compiute, dai sistemi informativi di Enti/Associazioni, da indagini mirate, dalla letteratura;

- “la parola della cittadinanza", ovvero il punto di vista del cittadino, raccolto grazie ad attività di ascolto e tramite gli amministratori locali in relazione agli specifici compiti svolti dagli Enti locali.


 Il Profilo di Salute rappresenta una “fotografia” ovvero la descrizione quantitativa e, soprattutto, qualitativa dello “stato di salute” della popolazione residente in un determinato territorio, delle prospettive positive di salute e dei fattori di criticità, direttamente connessa alle funzioni di informazione e comunicazione del rischio, di selezione partecipata delle priorità e di valutazione di impatto degli interventi attuati.

Si compone, essenzialmente, di tre elementi costitutivi:

  • il quadro epidemiologico della popolazione oggetto di studio (provinciale, distrettuale, cittadina);

  • l’analisi dei determinanti di salute, cioè di tutti i fattori (condizioni socio-economiche, stato dell’ambiente, organizzazione sanitaria, stili di vita, ecc.) che producono effetti, positivi o negativi, sulla salute;

  • l’analisi dei bisogni espressi dai cittadini.

Parallelamente, i suoi principali obiettivi sono:

  • offrire informazioni sullo stato di salute della popolazione;

  • identificare problemi di salute;

  • individuare aree prioritarie di intervento, inerenti il territorio provinciale, distrettuale o cittadino;

  • fornire idee per possibili soluzioni;

  • contribuire al monitoraggio dell’efficacia delle azioni intraprese, al fine di mettere in campo eventuali aggiustamenti.

Il profilo di salute appare, quindi, il documento utile per far sì che i dati, oggettivi e soggettivi, descrittivi lo stato di salute della popolazione di un territorio orientino le scelte non solo nel comparto sanitario ma anche in tutti i settori che, direttamente o indirettamente, hanno ripercussioni sulla salute stessa della collettività.

Proprio per questo, esso rappresenta il supporto di base per l’individuazione delle criticità, il ponte tra i cittadini ed i produttori di dati da un lato ed i decisori dall’altro: l’elaborazione del profilo costituisce, infatti, la fase predisponente alla scelta delle aree su cui è prioritario intervenire, lo stimolo all’azione per gli amministratori ma anche per la popolazione.

I destinatari del profilo sono molti: consente, infatti, ai decisori politici (Enti Locali, Comuni, Comitati dei Sindaci di Distretto), al mondo sanitario (Azienda Sanitaria Locale, Distretti Sanitari, Presidi e Aziende Ospedaliere), al mondo extra-sanitario (Enti Gestori, Università, Scuola, Volontariato, ecc.), a tutta la cittadinanza, di “avere il polso della situazione” sulla condizione di benessere globale della comunità e di definire le strategie più idonee per la sua promozione e tutela.

Sulla base del profilo la comunità locale può essere in grado di pervenire alla progettazione coordinata di un “Piano di Salute” ossia di un atto di programmazione di politiche del territorio che rispondono concretamente ai bisogni reali delle persone in materia di salute, in grado di individuare linee ed obiettivi concreti per lo sviluppo sostenibile sotto il profilo sanitario, includendo valutazioni etiche, sociali, assistenziali, ambientali, culturali, economiche e tecniche.

Il piano di salute consiste, pertanto, nella messa in atto delle azioni di competenza degli Amministratori locali - ponderate sulla base delle evidenze emerse dallo studio preliminare del profilo di salute - volte a produrre una selezione partecipata delle priorità, a valutare l’impatto degli interventi già progettati, a prevenire, ridurre o rimuovere i fattori negativi e a promuovere e diffondere, invece, i fattori positivi che incidono sulla salute di una collettività.

Nel loro complesso, conformemente a quanto disposto dal Piano Socio Sanitario Regionale e per quanto descritto, i PePS risultano:

  • costruiti a livello locale (Distretto), anche attraverso l’iniziativa e l’assunzione di responsabilità da parte degli Enti Locali (Comitati dei Sindaci di Distretto), con il coinvolgimento di numerosi soggetti sociali (istituzionali e non) e con il supporto tecnico delle ASL e dei consorzi socio-assistenziali;

 

  • lo strumento per la valutazione dell’impatto sulla salute delle scelte politico-amministrative, per l’identificazione di obiettivi di salute sostenibili, per lo sviluppo e l’attuazione di politiche di salute e vedranno i servizi socio-assistenziali impegnati soprattutto su alcuni fronti convergenti (garantire l’accesso alle informazioni necessarie, rendendole disponibili e fruibili; sviluppare politiche di integrazione e favorire alleanze tra soggetti diversi, sanitari e non).

 

                                     La Salute è il risultato delle azioni di tutta la società e non solo della sanità  

L’ASL, in modo particolare, fornisce l’assistenza necessaria, assicura la partecipazione al processo di elaborazione e approvazione dei PePS e garantisce la disponibilità di tutte le informazioni epidemiologiche (stato di salute, analisi dei determinanti di salute, analisi dei bisogni) relative alla popolazione del Distretto, rendendole disponibili e fruibili.

A tal fine l’ASL AL ha provveduto a costituire la Struttura Operativa “Coordinamento e Supporto PePS - Profili e Piani di Salute”, sotto la responsabilità del dott. Claudio Rabagliati, il cui Ufficio centrale è ubicato ad Alessandria in via Venezia n. 6, al piano terra (tel. 0131-307507; e-mail: peps@aslal.it).

Nel frattempo, la suddetta Struttura ha provveduto a costruire e rendere disponibili i dati puntuali dei territori locali (provincia di Alessandria, ASL AL, 7 Distretti Sanitari, 195 Comuni aziendali), confrontati con i valori piemontesi, degli attuali 99 indicatori (sanitari, socio-assistenziali, economici, ambientali, su stili di vita, trasporti, istruzione, agricoltura, lavoro, welfare) presenti nell’applicativo “Rete per la salute” (servizio istituito e promosso da Regione Piemonte e CIPES Piemonte).

Si riportano di seguito, a titolo esemplificativo, tabelle con i dati di alcuni indicatori presenti in “Rete per la salute” riferiti a tematiche diverse, suddivise per argomento e con la relativa formula di lettura, posti a confronto tra i 7 Distretti dell’ASL AL.

Argomento: Ambiente - Indicatore: Qualità della raccolta RSU

Formula: Quantità raccolta differenziata / Quantità totale rifiuti (x 100)

 





Argomento: Istruzione - Indicatore: Alunni stranieri in scuole elementari e medie

Formula: N. di alunni stranieri  / N. totale di iscritti [in scuole elementari e medie (x 100)]

 

 


 

Argomento: Politiche sociali - Indicatore: Indice di dipendenza

Formula: Popolazione dipendente / Popolazione attiva (x 100)

 

 

 

Argomento: Sanità - Indicatore: Spesa farmaceutica pro capite

Formula: Totale spesa farmaceutica / Popolazione (Euro per abitante)

 

 

Argomento: Welfare - Indicatore: Indice di immigrazione

Formula: Totale nuovi iscritti / Popolazione (x 100)

 

Argomento: Trasporti e viabilità - Indicatore: Tasso di circolazione autoveicoli

Formula: N. di autoveicoli circolanti / Popolazione media (x 1000)

 

Con attività sinergiche tra la Struttura Coordinamento e Supporto PePS e la Struttura Coordinamento Amministrativo/Istituzionale e Progetti Strategici, inoltre, sono stati realizzati gli incontri distrettuali rivolti agli Amministratori locali aventi per oggetto le modalità attuative delle Linee Guide Regionali riferite ai PePS (emanate con la D.G.R. n. 3 del 05/11/2008) e le fasi di promozione ed avvio dell’istituzione dei Laboratori Locali di Salute (L.L.S.) che rappresentano le forme organizzative distrettuali di interfaccia operativa del processo.

Nello specifico ad oggi sono stati costituiti i Laboratori Locali di Salute presso i Distretti di Valenza e di Acqui Terme, con il compito di delineare le strategie operative finalizzate alla costruzione dei Profili di Salute. Nell’ambito di tali Laboratori operano un Tavolo di Confronto, formato da rappresentanti delle istituzioni sanitarie e politiche locali, nonché dai tecnici dell’ASL, ed alcuni Tavoli di lavoro specifici, riferiti a singole tematiche, quali ad esempio l’ambiente, la salute delle donne e dei minori, gli anziani, le fasce deboli, gli incidenti sul lavoro, ecc. 

Il 15 aprile scorso, infine, si è svolta la prima Conferenza Tematica “La costruzione sociale dei Profili e Piani di Salute” organizzata dall’ASL AL presso l’Aula Magna della Facoltà di Scienze MFN dell’Università “Amedeo Avogadro” ad Alessandria.                                        

All’incontro, coordinato dal Direttore Generale dell’ASL Gian Paolo Zanetta, hanno partecipato il Direttore dell’Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte, Vittorio Demicheli, il Sindaco di Alessandria e Presidente della Rappresentanza dei Sindaci, Piercarlo Fabbio, il Presidente della Provincia Paolo Filippi, il Sindaco di Frugarolo  e Presidente della Conferenza dei Sindaci, Pietro Gazzaniga, il Presidente del CIPES Piemonte, Sante Baiardi, il Referente della Struttura Operativa PePS dell’ASL AL, Claudio Rabagliati e il Direttore del CISSACA, Laura Mussano.

Ultimo aggiornamento: 12/04/24